Mario, Ida, Serafina, Raffaele, Paola, Iolanda, Giuseppina, Franca, Rosario, Antonio, Salvatore, Concetta e Vinicio. 13 nomi comuni, che senza un cognome e un luogo non associamo facilmente. Questi nomi, però, hanno una storia tragica che li segue.  Sono i nomi delle vittime, che all’alba del 10 Settembre 2000 persero la vita durante l’alluvione che colpì Soverato, in Calabria. Sono i nomi di uomini e donne, che stavano trascorrendo l’ultima notte in un camping di Soverato, ” Le Giare”, prima di salutarsi tutti e ripartire. Quel momento non è mai potuto arrivare per loro, la piena è stata fatale. Il camping fu costruito in una zona a rischio esondazione, a ridosso del Torrente Beltrame che, ingrossato dalle piogge delle 48 ore precedenti e da detriti e rifiuti che crearono una diga temporanea che, inevitabilmente cedette, portò ad una colata distruttiva che invase e distrusse il campeggio. L’unico a non essere mai stato ritrovato è Vinicio Calabrò, il cui corpo è stato inghiottito dalla piena. A questi nomi ne è collegato un altro, quello del regista Giuseppe Petitto, che qualche giorno fa ha perso la vita in un incidente stradale lungo la statale 106 jonica. Il regista aveva ideato e prodotto, insieme ai fratelli Casadonte, un documentario dal titolo ” Tredici”, proprio sulla tragedia di Soverato, ricostruendo scrupolosamente, attraverso immagini e testimonianze, quei momenti drammatici.

Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2015/09/10-settembre-2000-15-anni-fa-la-drammatica-alluvione-di-soverato-cose-cambiato-dopo-cosi-tanto-tempo/500014/#r73fII0zZQ2u1LOj.99

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