Secondo i dati ufficiali Istat, Gagliato, piccolo borgo collinare che si affaccia sullo jonio catanzarese, non arriva a contare più di 457 abitanti. Eppure, da dodici anni a questa parte, ha una sua riconosciuta importanza a livello mondiale: è il “paese delle Nanoscienze” ed è un modello di riferimento per l’Unesco in tema di sviluppo sostenibile delle aree interne. Merito di Mauro e Paola Ferrari. Il primo, da poco nominato presidente del Consiglio Europeo della Ricerca, un paio di lustri fa, dalla sua cattedra universitaria di Houston, ha immaginato che questa micro-comunità potesse diventare l’epicentro di un festival internazionale a carattere scientifico, con docenti e studiosi di nanotecnologie e nanomedicina provenienti dai migliori atenei d’America, d’Asia e d’Europa. La seconda, a capo di una vera e propria “Accademia” di Gagliato, ha sostenuto concretamente l’idea del marito, declinandone il progetto in termini pratici e organizzativi. I risultati sono tuttora sorprendenti. D’estate il paese si rianima, ospitando centinaia di ricercatori da tutto il mondo, aprendo scuole per bambini (la cosiddetta “Nanopiccola”) e coinvolgendo appassionati e gente comune in meeting, convegni e feste in piazza. Anche quest’anno, un clamoroso bagno di folla ha salutato l’ennesima edizione del Festival di Gagliato delle Nanoscienze. Tutti in piazza ad applaudire i ricercatori che, ancora una volta, hanno scelto la Calabria come sede della loro originalissima sessione mondiale di lavoro. Mauro Ferrari (che per l’occasione ha anche festeggiato il suo sessantesimo compleanno) ha esordito battezzando Gagliato “il centro del mondo”. Non a torto, considerata la levatura accademica dei tanti ospiti presenti. E nel clima di generale allegria che ha accompagnato questo straordinario evento, in tanti hanno pensato al compianto ex vicesindaco Domenico Aspro, prematuramente scomparso, e al suo sogno di una Gagliato capace di diventare modello da replicare per far ripartire la Calabria e i suoi fantastici borghi.

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