Da tre giorni non si hanno più notizie di due vibonesi, di 32 e 43 anni.
Un’assenza che potrebbe anche essere volontaria ma che, comunque, ha destato preoccupazione nelle famiglie che hanno sporto denuncia ai carabinieri.
Fatto sta che al momento si sarebbe persa ogni traccia di Francesco Antonio Pardea, di 32 anni e di Bartolomeo Arena di 43, entrambi con alle spalle qualche precedente.
Il primo per tentata estorsione (operazione The Goodfellas) il secondo per una sparatoria avvenuta in piazza Municipio ventuno anni fa. Pardea e Arena, nel pomeriggio del 30 aprile, si sarebbero allontanati assieme da Vibo Valentia diretti verso la zona marina, la stessa parte di litorale nella notte tra il 30 aprile e l’1 maggio messa letteralmente a ferro e a fuoco da una catena di auto incendiate e danneggiate.
Il silenzio calato sui due vibonesi, come scrive la Gazzetta del Sud, potrebbe essere quello pesante e sinistro della lupara bianca.
Al di là di ogni considerazione, comunque, al momento, rimane un dato di fatto, cioè la scomparsa di Francesco Antonio Pardea (quasi omonimo di Francescantonio Pardea, altro desaparecido vibonese ingoiato dal nulla a 37 anni tra gennaio e settembre dell’83) e di Bartolomeo Arena, il padre (Antonio) del quale sarebbe rimasto impastoiato a gennaio dell’85 nella sistematica opera di “pulizia etnica” riavviata dalle cosche agli inizi degli anni Ottanta.
Casi (ma l’elenco nel Vibonese è molto lungo) su cui gli inquirenti hanno sempre ipotizzato il sigillo della lupara bianca; casi che oggi sono destinati a riaprire nuovi interrogativi, anche alla luce delle dichiarazioni dei collaboratori Andrea Mantella, Raffaele Moscato ed Emanuele Mancuso.

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