STALETTI’ – Padre Fabio Occhiuto si congeda da padre provinciale dei frati minori francescani. E lo fa anche salutando la comunità di Stalettì, dove c’è il convento di San Gregorio e dove si recava settimanalmente per celebrare messa, per la dedizione verso il patrono San Gregorio e l’attaccamento alla comunità locale. Padre Occhiuto domenica scorsa ha salutato i fedeli in una chiesa gremita in occasione della festa delle Palme, ringraziandoli anche per le opere concrete svolte nei confronti del Conventino di S. Antonio, a Catanzaro, dove funziona la mensa per i poveri e la distribuzione di vestiti e medicinali. Al suo posto subentra il nuovo ministro provinciale, padre Mario Chiarello, sicché padre Fabio sarà destinato a un nuovo incarico all’interno del suo Ordine. La comunità stalettese ha risposto in massa, stringendosi intorno all’amato frate, salutato ufficialmente dal sindaco Alfonso Mercurio, il quale ha messo in evidenza la sua umiltà, lo spirito di sacrificio e l’amore verso il convento, i giovani, gli anziani. Mercurio ha consegnato a padre Fabio una targa ricordo a nome dell’amministrazione comunale e della città. Commovente l’intervento di Maria Ciccarello, una devota che da anni segue le attività del convento di San Gregorio, dove presta la sua opera di volontariato con Giuseppe Carello, mettendo in risalto le doti di umiltà, caparbietà e spirito di amore di padre Fabio, che ha lasciato la sua impronta per il restauro del portone, il manto di San Gregorio, oltre ad altre opere di abbellimento e consolidamento del convento. Dal canto suo, padre Occhiuto si è detto «emozionato e frastornato per l’affetto e l’amore non solo verso la mia persona, ma soprattutto verso i frati francescani». «Io – ha aggiunto – vi porterò tutti nel mio cuore, nella consapevolezza che chi mi sostituisce continuerà a mantenere vivo il senso della fede e della devozione». Prima di congedarsi padre Fabio ha consegnato alla comunità un volume che racchiude la storia di tutti i conventi francescani della Calabria.

Carmela Commodaro

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