Si è svolta a Catanzaro l’assemblea dei balneari calabresi per l’esame della questione balneare alla luce delle novità normative ad iniziare dalla nuova durata di quindici anni delle concessioni demaniali marittime. Sono intervenuti il presidente regionale e vice presidente nazionale Antonio Giannotti, il vice presidente della Regione Calabria Franco Rossi, il Presidente dell’ANCI Calabria Gianluca Callipo, il Presidente della Confcommercio della Calabria Klaus Algeri, il Presidente della Confcommercio Catanzaro Pietro Falbo e il presidente nazionale del Sib FIPE Confcommercio Antonio Capacchione, Antonio Giannotti presidente Sib Calabria e Roberto Talarico presidente Sib Catanzaro. Nel corso dell’incontro il presidente Capacchione ha sottolineato che la nuova scadenza delle concessioni è solo un piccolo passo nella giusta direzione di mettere in sicurezza questo importante segmento del nostro Made in Italy. La messa in sicurezza della balneazione attrezzata italiana comporta non solo l’eliminazione dei molteplici fattori di precarietà giuridica (facile e difficile amovibilità, le devoluzioni delle opere, le cause di revoca e decadenza, ecc.) e l’adozione di un programma e piano nazionale straordinario di contrasto del fenomeno erosivo ma anche e soprattutto la riduzione della insostenibile pressione fiscale. Le aziende balneari sono le uniche imprese turistiche alle quali si applica l’aliquota dell’IVA al 22 % rispetto a tutte le altre che è al 10 %. In Grecia non diretto competitor l’aliquota IVA del settore è il 6,5% : meno di un terzo. Per non parlare del IMU pur non essendo proprietari del suolo o della TARI anche per aree non produttive di rifiuti fin dove ci sono le telline! Anche i canoni demaniali sono profondamente ingiusti: c’è chi paga tantissimo e chi pochissimo. E questo va superato perché non è possibile che si paghi la stessa tariffa a mq indipendentemente dalla sua ubicazione. Ma sui canoni demaniali proprio in queste ore si è consumata l’ennesima ingiustizia. È davvero sconcertante che nei 90 emendamenti e nei 57 articoli aggiuntivi che il Governo ha tentato di inserire nel decreto semplificazione da ieri in aula al Senato per la sua approvazione non si sia trovato posto ad alcun provvedimento in favore dei cd pertinenziali. Si tratta di alcune centinaia di famiglie che in questi lunghi e interminabili dieci anni sono state costrette a sopportare canoni demaniali ingiusti e insopportabili. È la parte più sofferente di un mondo, quello dei balneari, che merita un rispetto che in questi anni non ha avuto essendo stato stupidamente precarizzato e criminalizzati. L’intervento del Quirinale e la decisione sull’ammissibili degli emendamenti da parte del Presidente del Senato Casellati ha messo in luce il tentativo del Governo e del Parlamento di inserire tutta una serie di norme e problematiche persino estranee al decreto legge in discussione (dalle trivelle alla xilella; dalla sanatoria del fotovoltaico al limite alle ipoteche; dalla riapertura della rottamazione ter al noleggio con conducente). Amareggia constatare che purtroppo fra questi tentativi non sono rientrati i pertinenziali la cui problematica era certamente omogenea all’oggetto della semplificazione. Insomma è mai possibile che tra queste molteplici e variegate problematiche non si è ritenuto di prevedere neppure una semplice sospensione temporanea dei pagamenti e delle decadenze che come dovrebbe essere ormai noto a tutti sono frutto di una scellerata norma del 2006? È mai possibile che lo Stato deve continuare ad accanirsi verso queste poche centinaia di famiglie? Si è trattato di una ignobile vigliaccata di una politica, nella migliore delle ipotesi, ignara del problema e nella peggiore solo preoccupata esclusivamente del consenso elettorale. Comunque incapace di svolgere correttamente le funzioni a cui è chiamata. Il SIB non si rassegna e continuerà nella battaglia intrapresa per la messa in sicurezza giuridica, fisica ed economica di questo settore: senza sosta e senza concedere un attimo di respiro a interlocutori istituzionali per troppo tempo assenti, silenti o inerti. Antonio Giannotti Presidente regionale dopo aver ribadito le novità per i balneari che ci sono all’interno della finanziaria a partire dal comma che prevede la possibilità anche delle strutture stagionali di permanere per l’intero anno un segnale che finalmente vuole ribadire che la precarietà e quindi il montaggio e lo smontaggio delle strutture sicuramente non può portare alla qualità delle offerte turistica balneare pertanto è giunto il momento di mettere mano ad una legge quadro che tutelando l’aspetto ambientale delle Coste dia la possibilità con procedura snelle di realizzare quelle strutture che sposandosi con l’ambiente circostante diano dei servizi che possono contribuire al rilancio delle aziende e dei servizi balneari. Inoltre assoluta urgenza di recepire il primo obiettivo ottenuto nella legge finanziaria e cioè l’allungamento delle concessioni fino al 2034 Questo è il primo obiettivo per dotare i concessionari di un atto formale che consenta finalmente l’accesso a mutui bancari e quindi alla possibilità di investire nelle proprie aziende un altro urgenza che è stata chiesta di essere affrontata dalla politica regionale è quella di dare immediata risposte In alcune zone in alcuni paesi della Calabria Ormai in piena emergenza dovuta alla forte erosione del mare emergenza kimina persino il centro abitato oltre che le spiagge dove Ormai è quasi impossibile accogliere e realizzare attività balneare questi sono i punti su cui partire per realizzare quel futuro di sviluppo turistico balneare sul litorale calabrese che coinvolge un ampio raggio di imprese che insistono sul Demanio marittimo. Roberto Talarico ha sottolineato l’assoluta mancanza di attenzione al settore turistico da oltre dieci anni senza programmazione e senza neanche un assessore al ramo.

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