L’Amministrazione provinciale di Catanzaro e la casa circondariale di Siano insieme per la cura e la manutenzione del Parco della Biodiversità Mediterranea. Il connubio tra i due enti, reso esplicito tramite una convenzione siglata quest’oggi, regola le modalità d’impiego, all’interno del parco, dei detenuti ammessi al lavoro esterno.
A siglare il protocollo d’intesa ci hanno pensato il presidente della Provincia, Sergio Abramo, il presidente onorario del Parco della Biodiversità, Michele Traversa, e il direttore della casa circondariale, Angela Paravati.
Nello specifico, il Parco della Biodiversità Mediterranea si impegna a: individuare all’interno delle proprie strutture operative idonei ambiti di impiego per lo svolgimento di attività di riparazione da parte di soggetti ammessi al lavoro all’esterno/ in esecuzione di pena; collaborare con l’Istituto penitenziario per la redazione del programma di trattamento, individuando gli impegni specifici, il numero di ore e le modalità di inserimento nell’attività di riparazione; assumere l’onere dei premi per l’assicurazione (contro i rischi derivanti dallo svolgimento dell’attività e responsabilità civili) per ciascun soggetto inserito, anche attraverso posizioni e polizze assicurative già attive per i propri dipendenti/aderenti; collocare presso la struttura che verrà individuata di volta in volta il soggetto ammesso allo svolgimento di attività di riparazione per le finalità di cui all’art.1 della presente convenzione; designare un referente per il progetto ripartivo, che indirizzi l’attività della persona, la supporti nello svolgimento del compito affidatole e mantenga i rapporti con l’Istituto penitenziario; collaborare con l’Istituto penitenziario per la redazione del programma di trattamento, individuando gli impegni specifici, il numero di ore e le modalità di inserimento nell’attività di riparazione; partecipare alla valutazione dell’andamento del progetto ripartivo, secondo le scadenze che saranno individuate di concerto con l’istituto, al fine di esaminare, anche dopo aver sentito il soggetto interessato, l’opportunità di introdurre modifiche, proseguire o interrompere il progetto; rilevare, anche con strumenti informatici, la presenza giornaliera e gli orari del detenuto, mettendoli a disposizioni dell’istituto con cadenza almeno mensile ed ogni qualvolta richiesto; segnalare tempestivamente eventuali assenze ingiustificate, inadempienze o comportamenti non idonei assunti dalla persona ammessa allo svolgimento dell’attività riparative; produrre, al termine del periodo di svolgimento dell’attività ripartiva, un attestato relativo alla durata e tipologia di attività prestata.
Mentre l’Istituto penitenziario provvede a: collaborare con il Parco della biodiversità Mediterranea per sensibilizzare l’ambiente in cui saranno inseriti i soggetti segnalati; segnalare al Parco della biodiversità Mediterranea il nominativo di ogni soggetto detenuto ammesso al lavoro all’esterno che aderisce alla proposta di svolgere attività a favore della collettività, previa acquisizione di impegno scritto dell’interessato e dell’autorizzazione dello stesso all’utilizzo del dati sensibili che lo concernono. Con riferimento a tutti i soggetti la direzione dell’Istituto fornirà una scheda di presentazione in cui verrà specificato il tempo che la persona può dedicare all’attività prescelta e l’eventuale specifica professionalità posseduta, al fine di poterla collocare al meglio all’interno delle strutture o risorse messe a disposizione dal Parco della biodiversità Mediterranea; comunicare il nominativo del funzionario giuridico- pedagogico incaricato di curare il procedimento relativo al lavoro esterno con i quali l’ente può rapportarsi per ogni eventuale necessità connessa allo svolgimento dell’attività riparativa; preparare ed accompagnare l’accoglienza del soggetto nella struttura individuata, offrendo ogni necessario supporto; promuovere e partecipare alle periodiche verifiche sull’andamento dell’inserimento.
All’incontro erano anche presenti il vicepresidente Antonio Montuoro, i consiglieri Nicola Azzarito Cannella, Fernando Sinopoli, Ezio Praticò, Giuseppe Pisano e il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria della Calabria, Massimo Parisi.
La convenzione con l’Amministrazione penitenziaria si va ad aggiungere a quella già siglata con il Consorzio di bonifica guidato da Grazioso Manno, che mira a garantire un presidio fisso all’interno del parco.
“La necessità di scontare la pena e di rendersi al contempo utili alla società – ha affermato il presidente Abramo -, è un tema di fondamentale importanza che trova spazio nel protocollo d’intesa firmato oggi. Mi preme ringraziare il vicepresidente Antonio Montuoro, che, credendo fortemente nell’importanza che ai detenuti venga offerta la possibilità di professionalizzarsi, ha lavorato con lodevole impegno e responsabilità affinché si arrivasse alla definizione di questa convenzione e si fortificasse la sinergia e la collaborazione con l’istituto penitenziario. Allo stesso modo, voglio plaudire all’estrema attenzione con cui lavora l’amico Michele Traversa per garantire la perfetta manutenzione del parco”.
Il presente protocollo d’intesa ha durata di un anno ed è da intendersi tacitamente rinnovato, di anno in anno, salvo disdetta scritta.

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