“Introdurre un filtro in grado di garantire un ingresso regolare in Italia significa assicurare una vera tutela ai migranti – ulteriore rispetto alla protezione internazionale e per rilevanti esigenze umanitarie – perché permetterà di avviare responsabili percorsi di integrazione, o in alternativa di ripristino delle condizioni di rientro nei propri territori, nonché di garantire a tutti di trascorrere un’esistenza serena e dignitosa nel territorio nazionale”. E’ uno dei passaggi più significativi dell’intervento in aula della senatrice Gelsomina Silvia Vono sulla conversione in legge del dl “sicurezza pubblica” in discussione al senato. “In una società pluralistica e in continua evoluzione, lo Stato non può consentire la permanenza di zone territoriali fuori dal controllo delle istituzioni, in cui si finisce col rendere interi quartieri off-limits al resto della popolazione, zone franche occupate da personaggi dediti ad attività delinquenziali. E’ innegabile che il sistema di business che, ancora oggi, gravita attorno a situazioni di miseria ed emergenza sociale ha prodotto la diffusione incontrollata di degrado a cui ora abbiamo il dovere di riparare con un riordino della normativa che ne impedisca la cronicizzazione. Garantire l’ordine sociale e la sicurezza pubblica, insieme alla solidale protezione di chi fugge da guerre e calamità, per questo Governo rappresenta la sfida più grande”, ha proseguito la senatrice Vono. “Una sfida che passa per un rapporto solidale ma civile e giusto verso tutti, per l’applicazione delle norme volte a garantire un lavoro onesto e dignitoso a ogni cittadino o ospite nel nostro Paese, per una vera integrazione che non può più tollerare ghetti cittadini o baraccopoli di lavoratori sottopagati e sfruttati. La nostra sfida è attuare il contenuto degli articoli 1 e 3 della Costituzione per poter vivere in un paese fondato sul lavoro e non sui privilegi, in cui tutti siamo titolari dei medesimi diritti e doveri – è la conclusione della senatrice del Movimento 5 Stelle – un paese dal volto umano in cui in virtù della certezza del diritto e della pena sia finalmente normale agire nella legalità”.

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