MAIDA – Riceviamo e pubblichiamo la nota del gruppo di opposizione del comune di Maida. Scricchiola la maggioranza del Consiglio Comunale di Maida. Ne è prova quanto accaduto ieri nel civico consesso. Le opposizioni congiunte hanno, infatti,fatto esplodere la debolezza dell’amministrazione Paone mandandola letteralmente in crisi. Con un’azione coordinata le minoranze , rappresentate da Valeria Fedele che è intervenuta nella seduta consiliare di ieri in qualità di portavoce dei due gruppi consiliari “Movimento Fedele Sindaco” e “Costruiamo il futuro”, hanno messo a nudo la fragilità della maggioranza dapprima consentendo la costituzione della seduta senza che la squadra del sindaco avesse i numeri e, successivamente smascherando una debolezza, da ormai molto tempo, evidente ai più. Dopo due convocazioni del Consiglio comunale annullate è, infatti, arrivata ieri la terza e, nel corso di essa, si è manifestata la vulnerabilità di un gruppo di maggioranza disunito e improvvisato. L’amministrazione Paone ha, infatti, subito una sonora lezione dalle opposizioni che hanno, prontamente, contrastato l’ennesima manifestazione di arrogante ignoranza e spregio delle regole a tutela delle minoranze e dell’interesse generale. Oltre alla già grave assenza annunciata del presidente del Consiglio comunale Brescia, dell’assessore Lo Prete e della consigliera Aloe, in dissenso con la propria maggioranza, la squadra di Paone si è rifiutata di correggere l’ordine del giorno ponendo doverosamente al primo punto il chiarimento sul caso del finanziamento di Palazzo Vitale, che era stato pretestuosamente inserito per ultimo, sebbene oggetto di specifica richiesta dei consiglieri di minoranza per una disamina dedicata. L’ inutile prova muscolare della maggioranza, che sicura di avere in pugno la situazione bocciava la richiesta con supponenza e prepotenza, si è scontrata con la competenza ed esperienza delle Opposizioni che hanno reagito dando una sonora lezione agli incauti ignoranti delle regole minime dell’ordinamento comunale. Infatti i consiglieri di opposizione, stigmatizzando la provocazione e il mancato rispetto dimostrato nei modi e nelle forme, hanno abbandonato l’assise verbalizzando il venire meno del numero legale.
La sicumera della maggioranza veniva stroncata diventando prima incredulità poi imbarazzo e infine consapevolezza di una figuraccia senza precedenti. Solo degli ignoranti presuntuosi potevano essere così sprovveduti rispetto ad un meccanismo istituzionale di base. Ridicolo il tentativo del sindaco e dei superstiti della maggioranza di spostare l’attenzione sulla presunta urgenza degli altri punti all’ordine del giorno, smentita dal fatto che gli stessi languissero da mesi causa
Rinvii e ritardi imputabili alla sola incapacità della maggioranza di concludere i procedimenti.

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