A una settimana dal voto per la Provincia di Catanzaro, nonostante si tratti di un’elezione di secondo livello, è mia cura parlare non solo a sindaci e consiglieri comunali ma a tutti i cittadini della provincia di Catanzaro. Nel momento in cui ho accettato la candidatura – che per me rappresenta un onore e un orgoglio, di cui rendere grazie a tutti coloro che hanno creduto in me – mi sono dato delle priorità. Il mio orizzonte d’azione è realizzare una Provincia aperta e solidale, concentrata nell’esercizio delle sue funzioni e punto di riferimento per gli amministratori locali e per i cittadini. Gli enti intermedi – pur indeboliti da una riforma a cui mi auguro il Governo nazionale voglia mettere mano il più presto possibile – rappresentano un baluardo di servizi importantissimi, che incidono direttamente sulla vita delle persone. Penso alle competenze sull’edilizia scolastica, che nella nostra Provincia include ben 36 istituti superiori: una rete su cui già sono stati eseguiti diversi interventi in sicurezza e manutenzione e che necessita di un’attenzione costante, da realizzare attraverso uno lavoro di intercettazione di risorse economiche e di impegno congiunto con tutte le istituzioni, perché i ragazzi sono oggi il nostro più grande capitale. Penso, ancora, alle competenze sulle infrastrutture viarie: la fragilità idrogeologica della Calabria e della provincia di Catanzaro è tema da meritare una concentrazione di sforzi, avendo come bussola il principio della prossimità e della vicinanza alle reali necessità dei territori e della collaborazione fra enti. E’ bene – su questo grande tema – mettere attorno a un tavolo la Provincia, la Regione, Calabria verde, i Consorzi di bonifica e le amministrazioni comunali per capire le urgenze e mappare i bisogni, consapevoli che la prevenzione è lo strumento più efficace che possiamo mettere in campo. Sarà mia intento – da Presidente – promuovere incontri aperti con amministratori e cittadini, dando respiro e gambe alle migliori energie che la provincia di Catanzaro esprime, valorizzando le buone pratiche disseminate nei nostri enti locali e creando quel senso di comunità e di appartenenza, che fa sentire tutti più sicuri e meno soli. Nel tempo della disillusione e della politica urlata, resto convinto che l’impegno diretto e personale sia la migliore risposta. Occorre armarsi della consapevolezza che è possibile costruire anche con una politica mite, fatta di gesti semplici e di buon senso, di rispetto pur nella fermezza delle decisioni.

Indietro