La fragilità della condizione umana, tra ordine e caos, è stata al centro dell’emozionante incontro con Michela Marzano, filosofa, politica, saggista e accademica italiana tra gli ospiti illustri di Gutenberg 16. Il Liceo Classico Galluppi di Catanzaro, scuola capofila con la dirigente Elena De Filippis, ha accolto l’autrice di “L’amore che mi resta”, un libro potente, che, pur iniziando da un profondo dolore, si apre alla speranza. Michela Marzano parla di temi esistenziali con rara profondità tra i due fili narrativi che si snodano lungo le pagine: la storia tra madre e figlia e l’attraversamento del lutto attraverso il silenzio dell’ascolto. Da sempre attenta alle tematiche dell’essere, la filosofa ha tenuto con gli studenti un dialogo a cuore aperto partendo dalle ricerche e dalle riflessioni attorno al sentimento dell’amore: “La scrittura – ha commentato – serve per andare dove non c’è altro che dolore. Con le parole non si può cancellare il dolore, ma si può cercare di alleviarlo e di fare ordine”. Michela Marzano ha raccontato di aver tentato il suicidio e di essersi riuscita a salvare. Ha deciso, quindi, di scrivere un libro, non autobiografico, mettendosi dalla parte del dolore della madre: “Se lei fosse morta, certamente ne sarebbe morta anche la madre”. La giornata del Gutenberg ha visto intervenire, tra gli altri, in un incontro al museo Musmi promosso dall’Ita “Vittorio Emanuele II”, il rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo), Andrea Pieroni, autore di “Atlante Gastronomico delle erbe”, nel corso del quale è stato sottolineato l’immenso patrimonio di specie vegetali da esplorare e valorizzare in Calabria per usi culinari e non solo. Daniele Gouthier – matematico della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste – autore di “Dar la caccia ai numeri” ha invece rivelato che “la matematica è come la mamma, possiamo fare tutto quello che vogliamo, purché rispettiamo le sue regole”. “Nomen. Il nome proprio nella cultura romana” è invece il volume dell’antichista dell’Università di Siena, Mario Lentano, al centro del dibattito che ha fatto luce sul significato di identità per gli antichi romani. Insieme ad Armando Vitale e la stessa De Filippis, il grande critico e storico della letteratura Giulio Ferroni ha parlato dell’attuale riforma della scuola con sguardo critico, mettendo in discussione gli astratti modelli pedagogici e sottolineando la sempre più necessaria convergenza di saperi umanistici e scientifici già al centro della sfida portata avanti da Gutenberg. Oltre al sempre apprezzato calendario di Gutenberg Ragazzi, un appuntamento speciale ha coinvolto i più piccoli: la messa in scena di “Thioro un cappuccetto rosso senegalese” per la regia di Alessandro Argnani, nello splendido Parco Archeologico di Scolacium: i bimbi calabresi hanno ascoltato una coinvolgente Cappuccetto rosso dalla pelle nera tra ritmi irresistibili, divertimento ed arte.

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