Catanzaro – I rappresentanti delle associazioni dei laboratori privati hanno sottolineato il contrasto che esiste tra i decreti ministeriali e il piano operativo promosso dalla struttura commissariale e validati dai ministeri affiancanti per il triennio 2016-2018. Si prevedono trasferimenti di servizi – e’ stato detto – senza trasferire le relative risorse. Le associazioni hanno inoltre lamentato un’assoluta mancanza di concertazione con il commissario al piano di rientro. Si e’ definitivamente chiarito invece che rispetto ai decreti oggetto di contenzioso, per come si evince dai decreti stessi, il dipartimento Salute non ha svolto alcuna attivita’ istruttoria e non ha sottoscritto i relativi DCA 70 e 72. Vi e’ nello specifico una sola paternita’ che e’ rappresentata dalla struttura commisssariale. Dunque, alla luce di questi ulteriori tagli il sistema dei laboratori – hanno spiegato i rappresentanti di associazione – rischia il collasso: su 3.200 adetti ai servizi ambulatoriali che svologono attivita’ essenziali di prevenzione: quali risonanze, Tac o mammografie, per fare alcuni esempi, piu’ della meta’ potrebbe essere licenziata.
Alla luce di un quadro cosi’ grave, il Presidente Oliverio si e’ detto “molto preoccupato per le ulteriori ricadute negative che questo problema avra’ sull’intero sistema sanitario regionale. E’ evidente – ha aggiunto – che ci troviamo di fronte a una situazione insostenibile in cui oltre a venir meno il diritto dei calabresi a poter fare un’adeguata prevenzione attraverso l’uso dei laboratori di analisi privati, anche in considerazione delle lunghe liste d’attesa presso molte strutture sanitarie pubbliche, esiste un evidente rischio occupazionale presso queste strutture. Il tutto si riversa sulla Salute dei cittadini e provoca un abbattimento dei livelli minimi di assistenza. Siamo molto preoccupati, ripeto, per questa specifica situazione ma piu’ in generale crediamo che il livello di criticita’ e di rischio per la tutela della salute dei cittadini calabresi sia ormai altissimo. Gli obiettivi e i risultati voluti dal Commissario ad acta sono andati finora in maniera contraria agli interessi dei calabresi”. (AGI)

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