Reggio Calabria- Antonino Pesce viene contestato il ruolo di direzione e capo del ramo della cosca che si riconosce nella figura del padre Vincenzo detto pacciu” (attualmente detenuto). Assieme al fratello Savino di 29 anni, secondo l’accusa impartiva ordini e direttive alla cosca, facendo leva proprio sullo spessore criminale del padre, riconosciuto dagli altri esponenti di vertice della cosca con i quali trattava la ripartizione delle zone d’influenza e dei proventi del mercato del trasporto merci su gomma per conto terzi. E’ da ricordare che Vincenzo Pesce e’ stato condannato, in via definitiva, a 16 anni di reclusione nell’ambito del processo All Inside, quale esponente apicale dell’omonima cosca, nonche’ a cinque anni di reclusione, in primo grado, nell’ambito dell’operazione Reale 6 per il reato di scambio elettorale politico-mafioso. L’indagine “Recherche” ha messo in evidenza l’attualita’ del potere criminale assunto dai fratelli Savino (attualmente detenuto) e Antonino, nel settore del autotrasporto nella zona di Rosarno.(AGI)

http://youtu.be/2LGCCOeqlXE

 

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