“L’ansia da prestazione elettorale del governatore Oliverio gli ha tirato un brutto scherzo. L’annuncio del finanziamento da oltre un miliardo e trecento milioni per i lavori del terzo megalotto della statale 106 è finito nel vuoto, per il clamoroso rinvio a data da destinarsi della riunione del Cipe che avrebbe dovuto dare l’ok definitivo. Peccato che a pagare il prezzo più alto siano i calabresi, che ancora una volta vedono allontanarsi l’apertura dei cantieri della nuova statale ionica. La grande manifestazione organizzata a Trebisacce, con l’evidente intendo di dare una spinta alla campagna elettorale del Partito democratico, si è rivelata un boomerang. Il centrosinistra meriterebbe il tapiro d’oro. La verità è che il governo nazionale non tiene in alcuna considerazione i suoi luogotenenti calabresi, né ha alcuna attenzione per una regione considerata come estrema periferia dell’impero. Non solo per molto tempo la statale 106 continuerà ad essere la vecchia e pericolosa ‘strada della morte’, ma l’asfissia finanziaria in cui il governo ha costretto le Province rende difficile la manutenzione e la messa in sicurezza della viabilità interna. Territori come il Vibonese hanno un sistema viario da dopoguerra, che non solo rappresenta un pericolo per gli utenti della strada, ma è un grave freno alla crescita economica di un territorio a vocazione turistica. Una situazione così grave da giustificare un piano straordinario di emergenza che consenta anche ai Vibonesi di sentirsi cittadini italiani”.

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