Si sono tenute questa mattina in seduta pubblica, nei locali dell’aula consiliare comunale di Chiaravalle Centrale, le operazioni di sorteggio per la nomina degli scrutatori per le elezioni del prossimo 4 marzo: trentadue titolari più trentadue supplenti. “Un metodo, quello del sorteggio – è scritto in una nota del capogruppo di maggioranza, Stefania Fera – che già per la precedente consultazione elettorale era stato proposto dalla maggioranza in carica come l’unica procedura veramente in grado di assicurare equità e trasparenza”. “Metodo, però – sottolinea l’esponente di “Ripensiamo Chiaravalle” – mai accolto dai componenti dell’attuale minoranza, e che anche la precedente amministrazione comunale aveva sempre rifiutato in favore della nomina diretta”. Secondo Stefania Fera “la scelta di un sorteggio sull’intero albo degli scrutatori, formato esclusivamente con i requisiti richiesti dalla legge (maggiore età, non aver compiuto 70 anni, essere iscritto nelle liste elettorali del Comune e avere assolto gli obblighi scolastici), ha motivazioni ben precise, precedenti consolidati e robuste fondamenta giuridiche. Assolutamente improponibile, invece, l’idea sottoscritta dalla minoranza di formare un sottoelenco, richiedendo ulteriori requisiti non contemplati dalla norma (disoccupati, giovani, donne e studenti) a discapito di tutti gli altri. Altrettanto improponibile l’idea di indire una manifestazione di interesse, del tenore proposto dalla consigliera Neri (Pd), in una materia, qual è quella elettorale, sottratta alla competenza comunale e che avrebbe comportato anch’essa una indebita discriminazione”. In ogni caso “sia la formazione di un sottoelenco che la richiesta di requisiti non previsti avrebbero, inevitabilmente, portato all’esclusione a priori di alcuni nominativi che pure avrebbero avuto pieno diritto di svolgere le funzioni di scrutatore per come stabilito dalla legge”. “Ancora una volta, pertanto – conclude il documento – sono apparse puramente demagogiche le argomentazioni della consigliera Neri, riportate anche su alcuni organi di stampa. Non si può, infine, non sottolineare che l’ufficio di scrutatore non può essere considerato una misura per il sostegno delle fasce deboli, anche in considerazione dell’esiguo compenso una tantum corrisposto. Sono ben altre le progettualità messe in campo da questa maggioranza per dare risposte in questo settore”.

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