Straordinario e sorprendente. Il monologo di Enzo D’Arco “Na storia antica” ha inaugurato nel migliore dei modi il secondo concorso teatrale interregionale “Città di Chiaravalle Centrale” promosso dalla locale amministrazione comunale. Il palcoscenico del teatro “Impero” ha riaperto il sipario segnando un deciso salto di qualità rispetto alla precedente edizione. Merito del direttore artistico, Gino Capolupo, che ha impresso la sua firma su un cartellone di spettacoli di evidente spessore artistico. Merito, anche, dell’assessore comunale alla Cultura, Pina Rizzo, che ha fortemente voluto dare continuità al concorso, dopo gli ottimi riscontri del 2017. Alla fine, il risultato più bello e importante è arrivato con la risposta entusiastica del pubblico che ha tributato lunghi applausi agli organizzatori e al protagonista indiscusso di questa attesissima “prima”: Enzo D’Arco. Il regista e attore salernitano ha messo in scena un monologo “dolceamaro”, toccando con intelligente maestria i temi sempre attuali del potere, del suo esercizio sconsiderato, dei rapporti mai mutati tra sudditi (cittadini) e sovrani (governanti). Una trama spesso capace di strappare il sorriso ma molto profonda nelle sue conclusioni. La storia è tratta da “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, preziosa eredità culturale del grande patrimonio letterario napoletano del 1.600. La struttura è quella della favola, raccontata non da un classico menestrello ma da un narratore che viaggia su quel confine sempre labile e mai ben definito che separa saggezza e follia. Enzo D’Arco crea un registro stilistico tutto suo, originalissimo, fatto di mimica, recitazione, coinvolgimento del pubblico. Una miscela travolgente che la platea del teatro “Impero” ha lungamente applaudito. Il prossimo appuntamento è in programma il 18 febbraio con “Uomo e galantuomo” della compagnia “Il teatro dei Dioscuri” di Campagna (Salerno).

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