Lo avevano notato con fare alterato e minaccioso mentre gesticolava vistosamente nei confronti di due ragazze, sul ciglio della strada in località Trigna, ma quando l’uomo si è accorto della pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Lamezia Terme che lo stava raggiungendo, con un balzo fulmineo si è lanciato in mezzo alla sterpaglia che fiancheggiava il torrente a margine del manto stradale cercando di nascondersi. I militari però lo hanno raggiunto immediatamente e lo hanno sorpreso accovacciato tra la vegetazione mentre tentava di eludere l’eventuale controllo. L’uomo, I.I.D. classe 92, di origine bulgara, è stato quindi bloccato e tirato fuori dal nascondiglio di fortuna. Le due donne, anch’esse di origine bulgara, che stavano esercitando attività di meretricio erano visibilmente scosse in quanto l’uomo le stava poco prima minacciando al fine di farsi consegnare il guadagno giornaliero. Quello che tuttavia si stava presentando come un singolo episodio di estorsione si è trasformato di lì a poco in un vero e proprio caso di sfruttamento della prostituzione. Dalle dichiarazioni delle due ragazze, infatti, è stato possibile ricostruire il periodo di convivenza insieme al soggetto fermato, il quale, in cambio dell’asserita “protezione”, le costringeva, minacciandole e picchiandole, a farsi consegnare ogni giorno i proventi della loro attività. I carabinieri lo hanno quindi tratto in arresto per sfruttamento della prostituzione.
In serata, invece, l’attenzione dei militari dell’Aliquota Radiomobile, giornalmente impegnati nelle attività di controllo del territorio, è stata attirata da un soggetto che camminava lungo via Isonzo di Lamezia Terme. Anche in questo caso l’uomo, resosi conto che i carabinieri stavano per raggiungerlo si è dato alla fuga in direzione opposta e, a pochi metri da dove si trovava, è salito a bordo di un’Audi A1, condotta da un altro soggetto che lo stava aspettando. I due hanno quindi tentato di fuggire ma solo per poche centinaia di metri, fino a quando la gazzella dei carabinieri li ha superati sbarrandogli la strada. Durante il breve tragitto i due soggetti avevano tentato di disfarsi di un oggetto, lanciandolo dal finestrino dell’auto. Recuperato, si è scoperto essere una pistola scacciacani modello revolver, senza alcun segno distintivo, caricata con cinque proiettili. I due sono stati quindi trasportati presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Lamezia ove i militari hanno proceduto ai controlli del caso. Mentre si cercava di inquadrare l’episodio al fine di intuire le reali intenzioni dei due malviventi, un’altra pattuglia, che stava ripercorrendo via Isonzo per cercare eventuali altri indizi, si è soffermata presso un’abitazione la cui porta era aperta. All’interno una ragazza, ancora in lacrime e tremante, confidava ai militari di essere stata poco prima rapinata da un uomo che, puntandole la pistola alla tempia, si era fatto consegnare la somma di euro 250 circa. Non è stato difficile pertanto mettere insieme i pezzi del puzzle e ricostruire l’intera vicenda. I due uomini, T.E. classe ‘80 e T.G. classe ’63, già noti alle forze dell’ordine a causa dei numerosi precedenti di polizia, sono stati quindi arrestati per rapina aggravata in concorso.
Gli arresti sono stati tutti convalidati e per i tre soggetti è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

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